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Osteopatia

Osteopata | Personal Fitness Coach a Torino

“Il corpo è un tutto”, un’unità dove le diverse parti, collegate internamente fra di loro da tessuto connettivo, lavorano sinergicamente per dare beneficio a tutto l’organismo. “Il corpo ha la capacità di difendersi e di autoguarirsi”. Secondo i princìpi di autodifesa e autoguarigione, l’organismo detiene e conserva al suo interno il potere di mantenere o recuperare lo stato di salute (omeostasi), ovvero è in grado di fabbricare dei rimedi propri contro le malattie. In Osteopatia, la malattia non è, che il risultato del disequilibrio anatomico seguito da disequilibri fisiologici. Da un punto di vista pratico, questo porta alla definizione del concetto di disfunzione osteopatica, che ancora una volta trova la sua ragion d’essere nel concetto filosofico che vita è movimento. Ovvero: ogni restrizione di mobilità nella fisiologia (perdita di movimento), di qualunque tessuto del corpo, porta alla perturbazione dell’autoregolazione e, in seguito ad una degradazione della funzione e della struttura stessa. L’osteopatia è la “lettura” del corpo attraverso le mani, che vogliono, con la normalizzazione, riequilibrare il paziente.

PRINCIPI DELL’OSTEOPATIA

La filosofia osteopatica si basa su tre princìpi di base: l’autoguarigione, la relazione struttura-funzione, la nozione di unità dinamica del corpo umano.

  • Il principio di autoguarigione: Still, fondatore dell’osteopatia, afferma che il corpo contiene in se stesso tutti i mezzi necessari ad eliminare e prevenire le malattie. E ciò a condizione che i sistemi di autoregolazione siano liberi di funzionare correttamente, vale a dire che non si abbia alcun ostacolo sulle vie della nutrizione tissulare e della eliminazione dei rifiuti.
  • La relazione struttura-funzione: gli ostacoli, per Still, sono da ricercare nelle strutture corporee, vale a dire nel sistema mio-fascio-schelettrico. Le articolazioni, in particolare quelle intervertebrali, possono, in seguito a traumatismi diretti o indiretti, subire delle modificazioni funzionali all’origine delle turbe patologiche. Riprendendo nella propria interpretazione la teoria dell’irritazione vertebrale dell’inglese Thomas Brown (1828), Still perfezionò la nozione di “lesione osteopatica”, compromissione strutturale a ripercussione delle funzioni corporee attraverso la via indiretta dei disturbi della vascolarizzazione e dell’innervazione che la suddetta “lesione” comporta. Still ebbe a dire: “la regola dell’arteria è assoluta”. Secondo Still, distinguere tra struttura e funzione è del tutto illusorio poiché la struttura controlla la funzione e la funzione condiziona la struttura.
  • L’unità del corpo umano: a partire dalla negletta concezione ippocratica, Still situa l’unità del corpo umano a livello del sistema mio-fascio-schelettrico. Tale struttura riunisce le varie parti del corpo ed è suscettibile di conservare tracce del traumatismo che subisce, anche se di entità minima. Attraverso il suddetto sistema si attua anche la concatenazione dei disturbi con possibili effetti a distanza.

DIAGNOSTICA OSTEOPATICA

La diagnostica osteopatica comporta tre tempi principali:

  • L’ANAMNESI che deve fornire tutte le informazioni necessarie in merito alla patologia prossima (attinente al motivo del consulto), e remota. Comprende anche l’esaminazione ed interpretazione di eventuali esami strumentali presentati (radiografie, TAC, RM ecc.).
  • L’OSSERVAZIONE della statica e della dinamica.
  • La PALPAZIONE; l’esame palpatorio permette di scoprire le turbe di mobilità. La palpazione delle parti molli, per apprezzare modificazioni di consistenza del tessuto: sensazione di leggero edemasuperficiale e di tensione dei tessuti sottocutanei, zona sensibile alla pressione in rapporto ai tessuti circostanti. Inoltre, lo studio della posizione ossea ricerca la “malposizione” vertebrale.

Applicando le tecniche più idonee, sulla base diagnostica suddetta, il terapeuta sarà condotto a scegliere delle manovre che si dirigono verso il senso migliore per guarire il paziente.

SPECIALIZZAZIONI

MAL DI TESTA: emicrania, cefalea miotensiva (di origine cervicale), nevralgia di Arnold, cefalea di origine psicologica o nervosa, algia vascolare della faccia, nevralgia facciale, cefalea post-traumatica, cefalee di origine digestiva, allergica, visiva, mestruale, post-operatoria ecc.

SINDROME DELL’ARTICOLAZIONE TEMPORO-MANDIBOLARE: dolori e disturbi all’articolazione della mascella, ma anche mal di testa, nuca e schiena, problemi di orecchio e gola, stanchezza, insonnia dovuta al “fomentatore di disturbi” il temporale.. Necessita della collaborazione tra dentista e osteopata.

MALATTIE VISCERALI E GHIANDOLARI: Interessano principalmente le malattie dovute a una disfunzione degli organi e non a loro malformazioni.

PROBLEMI DIGESTIVI: sindrome del vago, nausee, disturbi epatici e della colecisti costipazione, dolori e crampi allo stomaco, dispepsia, ernia iatale.

PROBLEMI GENITALI, GINECOLOGICI E SESSUALI: amenorrea, dismenorrea, gravidanza, congestione della piccola pelvi, dolori durante il coito, problemi di prostata.

ARTROPATIE: artrite, artrosi, mal di schiena, nevralgia. Nella grande maggioranza dei casi, i dolori alla schiena non sono prodotti dall’artrosi che è indolore nella colonna vertebrale, ma dalle lesioni osteopatiche. I dolori alle articolazioni periferiche possono essere provocati dall’artrosi, ma anche da una lesione osteopatica o vertebrale o periferica. Le sciatalgie, cruralgie, nevralgie cervicobrachiali, periartriti, e certe tendiniti sono conseguenza di lesioni osteopatiche. Le lesioni osteopatiche favoriscono il processo reumatico e, inversamente, i reumatismi predispongono alle lesioni osteopatiche. I casi particolari di lombalgia, lombaggine, ernia discale, sciatalgia, cruralgia, sono lesioni osteopatiche vertebrali con alterazione del disco, i trattamenti osteopatici sono particolarmente indicati.

OSTEOPATIA E SPORT: iniziamo definendo lo sport a tutti i livelli sia professionistici che amatoriali, lo sportivo può essere supportato dalla figura dell’osteopata nei seguenti casi: prevenzione infortuni sport specifici, miglioramento performance e rendimento, preparazione alle competzioni.